Humanae Vitae e infallibilità – Mons. ANTONIO LIVI (parte 1 di 2)

Il Cardinale olandese Josef De Kesel ha dichiarato “Sono il pontefice romano e i vescovi che decidono cosa sia tradizione nella Chiesa. Anche se i fedeli non sono d’accordo con questa decisione è comunque loro dovere obbedire. Così è sempre stato nella Chiesa” Come difendersi […]
“La parola di Dio non si indirizza ad un solo popolo o a una sola epoca. Ugualmente, gli enunciati dogmatici, pur risentendo a volte della cultura del periodo in cui vengono definiti, formulano una verità stabile e definitiva”
Fides et ratio, § 95
“La dottrina della fede che Dio rivelò non è proposta alle menti umane come una invenzione filosofica da perfezionare, ma è stata consegnata alla Sposa di Cristo come divino deposito perché la custodisca fedelmente e la insegni con magistero infallibile”.
“Quindi deve essere approvato in perpetuo quel significato dei sacri dogmi che la Santa Madre Chiesa ha dichiarato, né mai si deve recedere da quel significato con il pretesto o con le apparenze di una più completa intelligenza.
Crescano dunque e gagliardamente progrediscano, lungo il corso delle età e dei secoli, l’intelligenza e la sapienza, sia dei secoli, sia degli uomini, come di tutta la Chiesa, ma nel proprio settore soltanto, cioè nel medesimo dogma, nel medesimo significato, nella medesima affermazione”.
Cost. dogm. Dei Filius, 24-4-1870.
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